Il 10 dicembre viene celebrata in tutto il mondo la Giornata Internazionale dei Diritti Umani.
Tale ricorrenza è stata formalmente istituita il 4 dicembre 1950 durante il 317º meeting globale dell’ONU in ricordo della proclamazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, avvenuta il 10 dicembre 1948, da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani sancisce tutti i diritti inalienabili (che non possono essere venduti, ceduti o trasferiti e ai quali non si può rinunciare) che ogni essere umano – indipendentemente dalla razza, dalla carnagione, dalla lingua, dall’origine sociale, dal sesso e dall’orientamento politico o religioso – possiede.
Consta di 30 articoli ed è frutto di una tradizione filosofica e giuridica centenaria, che comprende il Bill of Rights (1689), la Dichiarazione d’Indipendenza statunitense (1776), la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino stesa nel 1789 durante la Rivoluzione Francese, i Quattordici punti del presidente Woodrow Wilson (1918) e i pilastri delle Quattro Libertà enunciati da Franklin Delano Roosevelt nella Carta Atlantica del 1941. Disponibile in oltre 500 lingue, la Dichiarazione dei Diritti Umani è il documento più tradotto nel mondo e uno dei più importanti del XX secolo.
Ogni anno la celebrazione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani viene associata ad un tema specifico. Il tema del 2019, scelto dall’ONU, si intitola Youth Standing Up for Human Rights: a 30 anni di distanza dall’approvazione, da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, è infatti necessario porre ancora una volta l’attenzione sui giovani sia perché, come dimostrato dai Fridays for Future, rappresentano i maggiori portavoce delle trasformazioni politiche, sociali ed economiche in atto, sia perché sono i soggetti che vengono più spesso marginalizzati o a cui viene preclusa più frequentemente la possibilità di godere appieno dei propri diritti fondamentali.