Mobilità UE: l’ora di agire

Una trasformazione radicale del sistema dei trasporti verso una mobilità sempre più intelligente, sicura e sostenibile deve essere, a tutti i costi, una delle priorità non solo dell’Unione Europea (UE), ma anche dei suoi Stati membri.

Il sistema dei trasporti nell’UE è responsabile del 27% delle emissioni di gas serra[1], con delle differenze notevoli al suo interno. Basti pensare che il solo trasporto su gomma rappresenta il 71,7% della percentuale inizialmente considerata, con il settore ferroviario che, invece, influisce per un debole 1%[2].

In tale prospettiva, per garantire il raggiungimento dell’obiettivo della “Carbon Neutrality”, è necessario un intervento deciso sul sistema dei trasporti, volto a colpire i settori più inquinanti – come quello aereo – e a incentivare le politiche eco-sostenibili. Tale strategia favorirebbe lo sviluppo del comparto ferroviario, che deve assumere un ruolo sempre più rilevante nel futuro del progetto comunitario.

Sustainable and Smart Mobility Strategy

La Commissione europea ha presentato, in data 9 Dicembre 2020, la “Sustainable and Smart Mobility Strategy[3], contenente una serie di obiettivi a breve e lungo termine per combattere concretamente l’inquinamento e il riscaldamento globale.

Nel novero dei primi, da raggiungere entro il 2030, vi rientrano i seguenti:

  • Almeno 30 milioni di automobili a emissioni zero in circolazione sulle strade europee;
  • 100 città europee a impatto climatico zero;
  • Traffico ferroviario ad alta velocità raddoppiato;
  • Viaggi collettivi neutri in termini di emissioni di carbonio programmati per percorsi inferiori a 500 km;
  • Mobilità automatizzata diffusa su larga scala;
  • Navi a emissioni zero disponibili sul mercato.

In aggiunta, fra i traguardi da raggiungere a medio termine (entro il 2035), vi è la diffusione sul mercato di aeromobili di grandi dimensioni a emissioni zero.

Infine, fra gli obiettivi a lungo termine, da realizzare entro il 2050, vi sono:

  • Quasi tutte le automobili, i furgoni, gli autobus e i veicoli pesanti nuovi a emissioni zero;
  • Traffico merci su rotaia raddoppiato;
  • Traffico ferroviario ad alta velocità triplicato;
  • Una rete transeuropea di trasporto multimodale (TEN-T) pienamente operativa per trasporti sostenibili e intelligenti con connettività ad alta velocità.

Un modello che sta prendendo forma per la mobilità su rotaia del futuro è quello del treno a idrogeno, già presente in Germania ed esportato in Austria, Svizzera e Paesi Bassi e che, a partire dal 2023, sarà sperimentato anche in Italia sulla linea regionale Brescia-Iseo-Edolo: si tratta di un’importante innovazione che renderà la Valcamonica la prima Hydrogen Valley italiana e un possibile paradigma da applicare su tutto il territorio nazionale[4].

Inoltre, secondo Legambiente[5], entro i prossimi dieci anni in Italia sarà necessario raddoppiare il numero di viaggiatori su treni regionali e metropolitane, recuperare i ritardi infrastrutturali nelle città, potenziare l’offerta di servizio ed elettrificare le linee di servizio nel Mezzogiorno della penisola.

In una visione comunitaria globale, sarà fondamentale, in aggiunta, ampliare il sistema ferroviario europeo ad alta velocità, per permettere che questo rinnovamento abbia un ruolo vitale anche nella riduzione del divario economico e sociale fra le regioni più sviluppate dell’Unione e quelle più periferiche.

Una rete ferroviaria europea ad alta velocità e a emissioni zero permetterebbe di rafforzare ulteriormente il mercato unico dell’UE in termini di trasporto merci e, oltre ad avere un giovamento in termini economici e commerciali, avrebbe anche una non irrilevante funzione di coesione sociale e territoriale, avvicinando le capitali europee e i centri decisionali al resto d’Europa. Il contesto attuale, infatti, vede ancora non pienamente concretizzati in ogni loro dimensione quei concetti di “Unione” e di “cittadinanza europea”, fondamentali per il processo di integrazione.

Il sistema dei trasporti contribuisce per il 5% al prodotto interno lordo europeo e dà lavoro a oltre 10 milioni di persone[6]: sarà, quindi, essenziale assicurare che l’innovazione tecnologica e l’avvento dell’intelligenza artificiale favoriscano, anche in tale ambito, la creazione di posti di lavoro. In aggiunta, risulterà funzionale realizzare una complementarità delle parti e un’integrazione fra tecnologia e uomo, anche attraverso corsi di aggiornamento continui, in tema di digitalizzazione, finanziati dall’Unione Europea per i dipendenti dell’area dei trasporti.

La defiscalizzazione

Un altro sforzo importante per implementare i movimenti su rotaia deve essere quello della defiscalizzazione dei viaggi in treno: sarebbe importante, in tal senso, avere delle linee guida comuni da seguire per gli Stati membri, prendendo spunto dal modello tedesco. La Germania, infatti, ha ridotto l’Iva dal 19% al 7% per gli spostamenti in treno oltre i 50 chilometri[7]; un intervento, questo, che comporterà un incremento di 5 milioni di passeggeri l’anno, secondo quanto previsto dalla Deutsche Bahn, società ferroviaria tedesca con sede a Berlino e con un fatturato di quasi 45 miliardi di euro.

È bene ricordare che il 2021 è stato definito dall’UE come lo European year of rail[8], a dimostrazione di quanto il tema della mobilità sostenibile sia diventato una priorità non più rimandabile.

Il futuro del continente europeo, soprattutto in tempi di Next Generation EU, passa anche e soprattutto da qui. Per il bene dell’Unione e dei suoi cittadini: è l’ora di agire.


[1]     A. Gili, Mobilità UE: ora rivoluzione green, disponibile su www.ispionline.it, 29 gennaio 2021.

[2]     European Environment Agency, Greenhouse gas emissions from transport in Europe, 18 December 2020.

[3]     Commissione europea, Comunicazione della Commissione europea al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Strategia per una mobilità sostenibile e intelligente: mettere i trasporti europei sulla buona strada per il futuro, COM(2020) 789 final, Bruxelles, 9 Dicembre 2020.

[4]     A. Gili, Trasporti: Europa chiama Italia, disponibile su www.ispionline.it, 4 Settembre 2020.

[5]     Legambiente, Rapporto Pendolaria 2021, disponibile su www.legambiente.it, 15 Febbraio 2021.

[6]     European Commission, A fundamental transport transformation: Commission presents its plan for green, smart and affordable mobility, available at www.ec.europa.eu.

[7]     E. Comelli, L’Europa si fa in treno, disponibile su www.lanuovaecologia.it, 1 Febbraio 2021.

[8]     Commissione europea, Inizia il viaggio: il 2021 è l’Anno europeo delle ferrovie!, Comunicato stampa, Bruxelles, 30 Dicembre 2020.

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