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L’analisi dell’Osservatorio Germania-Italia-Europa (OGIE) è stata condotta nel contesto dell’area di ricerca relativa all’Unione europea sul piano internazionale, un’area particolarmente rilevante in cui, ancora oggi, coesistono due modelli di cooperazione, quello sovranazionale (che vede, nelle materie in cui opera la competenza esclusiva dell’Unione Europea, una maggiore cooperazione tra gli Stati membri) e quello intergovernativo, che continua ad essere governato da logiche prettamente statali.
In particolare, la ricerca ha messo in luce l’esigenza per l’Unione Europea di consolidare le attuali relazioni internazionali e agire quale attore incisivo e paritario, nei rapporti multilaterali che intrattiene con i Paesi terzi. A tal riguardo, sono state approfondite le relazioni tra Unione Europea e Stati Uniti, con specifico focus sulla cooperazione nel settore dell’economia e delle tecnologie emergenti, nonché il ruolo che l’Unione è chiamata a ricoprire nell’ambito dell’equilibrio geopolitico sussistente tra USA e Cina.
Tra i temi discussi, vi è inoltre il Green Deal europeo, inteso quale strumento integrato nelle politiche internazionali ambientali. In tal senso, la ricerca suggerisce come l’Unione possa assumere un ruolo di leadership sul piano internazionale – come peraltro espressamente dichiarato dalla Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen – stante anche la reticenza che i Paesi terzi stanno dimostrando nell’adozione di politiche volte a tutelare il pianeta.
Tutte le considerazioni fatte hanno tenuto conto dell’impatto sull’Ue e sulla RI del conflitto russo-ucraino. La posizione dell’UE – dimostratasi nel suo complesso unitaria nel protrarsi del conflitto – è abbastanza chiara: l’Unione condanna fermamente la decisione del presidente Putin di riconoscere le zone non controllate dal governo di Donetsk e Luhansk, nonché l’aggressione militare non provocata e ingiustificata della Russia nei confronti dell’Ucraina.
Viene condannato, inoltre, anche il coinvolgimento della Bielorussia nell’aggressione militare russa. A tal proposito l’UE ha adottato una serie di sanzioni individuali e restrizioni alle relazioni economiche e all’accesso della Russia ai servizi e ai mercati finanziari e dei capitali dell’UE.