“Non c’è più tempo da perdere”, disse David Sassoli durante la Soft Power Conference di Venezia nell’Agosto 2021 [1]. Green Deal europeo, Accordo di Parigi e Agenda 2030 dell’ONU sono i cardini della lotta al cambiamento climatico, di cui l’Unione Europea è leader indiscussa. L’ex Presidente del Parlamento Europeo era solito sottolineare lo stretto collegamento tra i valori sociali di solidarietà e condivisione con le sfide e gli obiettivi comuni, soprattutto in riferimento al cambiamento climatico, da cui nessuno è al riparo.
Richiamando i principi fondamentali che uniscono i popoli e le comunità, Sassoli si rifaceva all’Ecologia Sociale, quella filosofia che correla tematiche ecologiste a quelle politiche e sociali. Dal pensiero filosofico complesso e dalle tante sfaccettature, David Sassoli estrapola il concetto che il dominio dell’uomo sulla natura debba cessare. Lo sfruttamento naturale deve trasformarsi in feconda convivenza, senza che l’uomo faccia del male alla natura e senza che essa si ritorca contro l’uomo. Questa trasformazione deve partire dalle pratiche sociali e comportamentali che vanno riviste e rese ecologiche. Il Presidente diceva che il “business as usual” non è più accettabile, non possiamo permettere che le cose vengano fatte nella maniera di sempre, una maniera passata e nociva.
Bisogna promuovere la sostenibilità attraverso investimenti sull’innovazione verde, regolamentazioni delle imprese e azioni per la responsabilità dei consumatori. Il 12 dicembre 2019 a Bruxelles, durante il Consiglio Europeo Sassoli evidenziò: “… siamo perfettamente consapevoli dei profondi cambiamenti che esso implica nelle nostre società e nelle nostre economie. È per questo motivo che le misure da attuare devono sostenere la competitività ed essere accompagnate da forti misure sociali e di inclusione per garantire una transizione giusta ed equa, che favorisca la creazione di posti di lavoro e rispetti la necessità di un elevato livello di protezione sociale” [2]. Il filo conduttore del suo discorso è il fatto che non si può mettere in pratica una politica ambientale senza pensare ai cittadini, poiché è da essi, è da noi che devono nascere comportamenti giusti ed ecosostenibili. I cittadini devono essere i primi a promuovere la transizione e ne devono beneficiare, vale a dire che i cambiamenti devono essere sostenibili non soltanto per l’ambiente ma anche e soprattutto per i cittadini stessi, con una riconversione equa e inclusiva.
La strategia ambiziosa che vuole portare l’Europa ad essere il primo continente ad emissioni zero entro il 2050, partendo da una riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030, si basa anche sull’economia circolare [3]. Quest’ultima è l’alternativa al modello economico lineare, e si basa sulla condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile. Grazie a questo sistema, si estende la durata dei prodotti, si riducono i rifiuti, si inquina meno e si reintroducono attraverso il riciclo i materiali utilizzati. Alla base dell’economia circolare c’è la riduzione dell’uso eccessivo delle materie prime e delle risorse naturali per salvaguardare l’ambiente proteggendo gli habitat, la biodiversità e riducendo l’inquinamento atmosferico.
Secondo l’UE, il cambiamento deve avvenire dalle fasi iniziali della produzione, ponendo attenzione anche sull’imballaggio e il packaging dei prodotti, rendendolo riutilizzabile e riciclabile. Grazie a ciò diminuirebbe la dipendenza dalle importazioni di materie prime da paesi extra-europei e creerebbe nuovi posti di lavoro. David Sassoli, oltre all’impatto ambientale, sottolineava l’importante spinta che l’economia circolare avrebbe portato all’Europa, nel campo dell’innovazione, della competitività e del lavoro. L’incremento occupazionale stimato dall’UE è di 700.000 nuovi posti entro il 2030. Sassoli faceva leva proprio sul consenso dei cittadini, generato da una migliore qualità di vita, resa sostenibile dal nuovo sistema [4].
Il 10 febbraio 2021, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione riguardo il nuovo piano d’azione per l’economia circolare [5]. Questa risoluzione può essere considerata il Manifesto del nuovo sistema poiché sottolinea che prodotti e materiali sostenibili, circolari, sicuri e non tossici dovrebbero diventare la norma nel mercato dell’UE e non l’eccezione, e dovrebbero essere considerati come una scelta obbligata.
Il concetto di sistema sostenibile e circolare deve essere applicato in tutti i campi, attività, politiche, pratiche sociali, settori e modelli aziendali. Questo è ciò che Sassoli promuoveva, vale a dire la riconversione delle abitudini sociali. Il tutto è possibile grazie alla ricerca e all’innovazione orientate a migliorare l’efficienza dei processi industriali, ad espanderli e a renderli ecosostenibili. Il nuovo approccio europeo punta ad applicare il principio di circolarità in tutti i settori: catene del valore competitive e resilienti per la produzione, il riutilizzo e il riciclaggio di batterie e delle parti dei veicoli fuori uso; imballaggi sicuri, igienici e riutilizzabili; graduale eliminazione della plastica e delle microplastiche utilizzate per la fabbricazione di determinati prodotti; sostenibilità del settore tessile contrastando l’uso di sostanze chimiche pericolose e dannose promuovendo nuovi modelli responsabili ed ecocompatibili; recupero dei materiali e dei rifiuti derivati dalla costruzione e demolizione degli edifici; riduzione dello spreco alimentare; miglioramento dell’efficienza idrica. Il Parlamento europeo sottolinea il ruolo chiave dei consumatori nella prevenzione e nella gestione dei rifiuti e la necessità di agevolare il coinvolgimento dei cittadini nella raccolta differenziata. Gli organi e le istituzioni devono guidare ed incentivare l’impegno civile attraverso finanziamenti, agevolazioni e migliori incentivi.
L’obiettivo ultimo di queste politiche è ridurre l’impronta ecologica, un’unità di misura utilizzata per monitorare quanti ettari di bosco, terreni da pascolo, terreni coltivabili e mari siano necessari per rinnovare le risorse utilizzate e assorbire i rifiuti generati, confrontando quindi il nostro consumo con le risorse disponibili sulla terra. Bisogna ritardare il più possibile il cosiddetto “Earth Overshoot Day” (EOD), Giorno del Superamento Terrestre, il quale indica il giorno dell’anno in cui l’umanità consuma interamente le risorse prodotte dal pianeta nell’intero anno. Il 28 luglio è stato l’EOD del 2022 a livello mondiale, anche se ovviamente ogni nazione ne ha uno specifico, ad esempio quello italiano che è stato il 15 maggio.
In un discorso a Washington il 12 settembre 2020, David Sassoli disse: “È una questione di dignità e solidarietà: abbiamo il dovere morale di decidere se vogliamo onorare con l’esempio la promessa di lasciare un pianeta pulito alle generazioni future… Non possiamo accettare un futuro di disperazione per i giovani, dobbiamo bensì impegnarci per migliorare il loro futuro” [6].
[1] Benigni, Andrea. David Sassoli: con l’economia circolare “700mila nuovi posti di lavoro entro il 2030 per l’Unione europea”. Italia Circolare. 13 settembre 2021. https://www.italiacircolare.it/it-it/david-sassoli-con-leconomia-circolare-700mila-nuovi-posti-di-lavoro-entro-il-2030-per-lunione-europea.aspx
[2] Sardo, Claudio. “David Sassoli. La saggezza e l’audacia. Discorsi per l’Italia e per l’Europa”. Feltrinelli. 2022
[3] “Cambiamenti climatici: il contributo dell’UE”. 7 febbraio 2023. https://www.consilium.europa.eu/it/policies/climate-change/#:~:text=Nel%20giugno%202021%20il%20Consiglio,il%202030%20e%20il%202050
[4] Benigni, Andrea. David Sassoli: con l’economia circolare “700mila nuovi posti di lavoro entro il 2030 per l’Unione europea”. Italia Circolare. 13 settembre 2021. https://www.italiacircolare.it/it-it/david-sassoli-con-leconomia-circolare-700mila-nuovi-posti-di-lavoro-entro-il-2030-per-lunione-europea.aspx
[5] Risoluzione del Parlamento europeo del 10 febbraio 2021 sul nuovo piano d’azione per l’economia circolare (2020/2077(INI)). https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2021-0040_IT.html
[6] Sardo, Claudio. “David Sassoli. La saggezza e l’audacia. Discorsi per l’Italia e per l’Europa”. Feltrinelli. 2022