Quante volte vi è capitato di non riuscire a spiegare con un semplice vocabolo quella
necessità impellente di scappare e di fuggire via dalla routine?
La lingua tedesca ci offre la parola ‘Fernweh’ il cui scopo è quello di esprimere il
vuoto che si prova rimanendo intrappolati nella quotidianità, quando si conoscono le
infinite alternative che il mondo offre. Il concetto di cui parliamo è quello della
nostalgia di un posto lontano e viene generalmente interpretato come la voglia di
partire e esplorare posti sconosciuti.
Etimologicamente parlando, questo termine è composto dall’unione di ‘Fern’
‘lontananza’ e ‘weh’ ‘doloroso’. Possiamo quindi tradurre ‘Fernweh’ come “dolore
della lontananza”, ma in realtà il vero significato non è questo, in quanto fa parte
delle molteplici parole tedesche che non hanno una specifica traduzione in italiano.
Originariamente, la coniazione del vocabolo fu attribuita al principe Hermann von
Pückler-Muskau, artista e scrittore vissuto tra il Settecento e l’Ottocento, noto per
aver viaggiato molto in Europa e in Africa. Il principe ha utilizzato diverse volte
questo termine all’interno dei suoi scritti di viaggio, dove raccontava di non aver mai
sofferto di Heimweh, ma piuttosto di Fernweh.
Fernweh si contrappone a Heimweh, termine composto da ‘Heim’ ‘casa’ non
semplicemente il posto in cui si vive, ma il luogo degli affetti e ‘Weh’ che come
abbiamo detto in precedenza, significa dolore. Heimweh richiama alla mente il dolore
che si prova quando si è lontani e si pensa alla propria casa, alla propria famiglia e ai
propri cari. Possiamo dire che questa parola si riferisce, quindi, alla nostalgia delle
proprie origini e della propria patria.
Tornando al termine ‘Fernweh’, l’istinto che suscita dentro di noi è legato alla
necessità di uscire, di muoversi e di volare. Un istinto che non riusciamo a tenere
sotto controllo e che ci fa vivere nell’impaziente attesa di una nuova avventura.
Fernwehpark
In Germania troviamo il ‘Fernwehpark Signs of Fame’ un progetto destinato a
promuovere la pace internazionale. Si tratta di un parco il cui obiettivo è quello di
dare un „Zeichen für Frieden und Zusammengehörigkeit aller Völker und
Nationen“(segno di pace e di unione di tutti i popoli e le nazioni).
Il Fernweh Park si ispira alla Sign Post Forest dello Yukon ed è stato aperto il 9
novembre 1999 (il decimo anniversario della caduta del Muro di Berlino). Qui i
turisti di tutto il mondo affiggono i cartelli delle loro terre d’origine, ne sono stati
raccolti circa 80.000 fino ad oggi.
Inizialmente questa collezione si trovava nella città di Hof an der Saale, ma è stata
successivamente smontata e riaperta nel 2018 nelle vicinanze di Oberkotzau.
I punti salienti della collezione includono il cartello più lungo d’Europa
llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysiliogogogoch (un comune del
Regno Unito di 3.041 abitanti della contea del Galles di Anglesey), una collezione di
cartelli di luoghi con nomi divertenti (come Fucking, Austria) e un angolo dedicato
alla separazione e riunificazione della Germania Est e Ovest.