PERCHÈ NON POSSIAMO NON DIRCI EUROPEI
Le elezioni del Parlamento europeo del Maggio 2019 hanno rappresentato non solo l’occasione per recuperare le ragioni dell’essere europei e del processo di integrazione, ma anche l’opportunità per ripartire nella costruzione dell’Europa unita.
Il progetto Perché non possiamo non dirci europei ha inteso affiancare alla ricostruzione delle ragioni dell’integrazione e della dimensione valoriale che in essa ha preso forma l’analisi delle politiche dell’Unione e dei processi (positivi o negativi) che queste stesse politiche hanno generato all’interno di 8 Stati membri (Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Spagna, Polonia, Romania e Ungheria). L’obiettivo: comprendere la diffusione di visioni euroscettiche e sentimenti anti-europei e le motivazioni alla base della sfiducia verso l’UE.
I risultati dello studio sono sfociati nell’elaborazione di una Carta programmatica, che ha il duplice obiettivo di stimolare il dibattito sull’UE e sul suo futuro e alimentare una partecipazione diffusa, attiva e consapevole alla vita delle sue Istituzioni. A completamento del progetto l’OGIE ha promosso – in collaborazione con l’Università LUMSA e la Rappresentanza in Italia della Commissione europea – il Contest artistico Thinking of EU e ha organizzato – insieme al M° Sarah Rulli – il Festival musicale della Cultura europea.
L’intera iniziativa è stata inserita nell’ambito della campagna #EUandME della Commissione europea.